#Discovering Tuscany: isola di Montecristo

Scura impervia e solenne, l'isola emerge dal Tirreno circondata da un'aura misteriosa e solitaria. Ai più è conosciuta per uno dei più famosi romanzi attribuiti ad Alexandre Dumas, completato nel 1844: il protagonista, Edmond Dantès, riesce a trovare un tesoro in una grotta dell’isola, fregiandosi del titolo romantico di Conte di Montecristo, da cui il libro prende il nome. Proprio come un tesoro, l'isola di Montecristo è protetta dal 1971, grazie al primo atto di tutela del patrimonio naturalistico delle Isole Toscane. Estesa per circa 10 chilometri quadrati, l'Isola di Montecristo è una delle isole più inaccessibili e selvagge dell'intero Arcipelago Toscano, ed è anche quella più lontana dalla costa. Composta prevalentemente di granito grigio-rosa, ha la forma di una piramide larga e bassa ed è ricca di bassa vegetazione. Il punto più alto è il Monte della Fortezza con 645 metri sopra al livello del mare. A Montecristo non è possibile trascorrere la notte, la navigazione, la balneazione e la pesca sono proibite fino a mille metri dalle sue coste. Per sbarcare sull'isola è necessario ottenere il permesso del Corpo Forestale di Follonica, l'autorizzazione comprende l'accesso o la visita. Nel caso del semplice accesso, si deve restare a Cala Maestra, come nel nostro caso, altrimenti se si ha l'autorizzazione è possibile percorrere alcuni sentieri per esplorare l'isola sotto la guida del corpo forestale, i tempi di attesa per ottenere questo permesso sono talvolta lunghissimi. Per questa volta ci accontenteremo di sbarcare e rimanere nelle vicinaze di Cala Maestra.


L'emozione è forte, voglio assaporare ogni attimo di questa esperienza, isola di straordinaria bellezza, rigogliosa e selvaggia.. pura, incontaminata, angolo di paradiso fuori dal tempo. Si sbarca.. le suole delle scarpe toccano il piccolo molo.. i miei piedi affondano nella sabbia chiara, mi soffermo a guardare le vette e intravedo una ripida e tortuosa mulattiera che conduce alle rovine dell’antico monastero isolano, a 345 metri di quota, nella località chiamata il Convento, il mio sguardo ora va verso l'orizzonte e penso a chi ha vissuto qui secoli addietro. I profumie i colori riempiono i sensi..




























Oggi l'Isola di Montecristo è disabitata e selvaggia, coperta di macchia mediterranea e costituisce un importante luogo di rifugio e di riposo per gli uccelli migratori. L’unica insenatura di Montecristo dove l’approdo e l’attracco sono abbastanza agevoli è Cala Maestra sul versante nord-occidentale dell'isola. All'arrivo è possibile vedere l'unica costruzione dell'isola, la villa Watson-Taylor, dove si trovano praticamente gli unici alberi di tutta l'isola. Il vallone che vi si affaccia è uno dei più ampi e l’unico spazio dell’isola abitato in permanenza. Vi risiede un guardiano, un simpatico e cortese vicentino, cui si aggiungono, durante la bella stagione, alcune guardie forestali. 
Montecristo, terra proibita che rimane nel cuore e impressa negli occhi, sbarcando si entra a far parte di un luogo senza tempo, un'oasi naturale circondata da un profondo mare blu.












Salutiamo l'isola di Montecristo percorrendo tutto il suo periplo e ci rendiamo conto di quanto davvero sia inaccessibile.. non ci sono attracchi naturali e le pareti scivolano in acqua levigate dal vento e dalla pioggia, rimane così regno indiscusso di capre ed uccelli marini che vengono qua a nidificare e a far asciugare il loro piumaggio.


Arriviamo all’Africhella, come molti la chiamano, è un’isoletta veramente piccola piccola, di dimensioni talmente “minime” che durante il giorno è possibile vederla solo da distanza ravvicinata. La sua posizione particolare, distante dalla terraferma e collocata tra Corsica, Montecristo e Pianosa, fa sì che questo isolotto risulti un vero e proprio paradiso marino per la limpidezza delle acqua, la tranquillità e naturalmente la presenza abbondante di molte specie marine. Particolare è il fondale nei pressi dello scoglio, caratterizzato da alti e bassi rocciosi, che partendo dai 3, 4 metri nei pressi del faro precipitano fino ad oltre -20 immediatamente dopo. Tutto intorno al faro, poi, per una distanza che varia di qualche miglio si trovano piccole secche, sprofondi e salite rocciose.Mi tuffo ma la corrente è troppo forte per le mie zampotte e mi devo accontentare di sguazzare nelle vicinanze della barca.. negli occhi di chi è riuscito ad arrivarci ho letto tutto lo stupore e la meraviglia di trovarsi su di un faro nel mezzo al blu!

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ISOLA DI MONTECRISTO: Parco Nazionale Arcipelago Toscano Riserva naturale biogenetica dal 1977
SCOGLIO D'AFRICA: un isolotto sperduto nell’Arcipelago Toscano, è visibile alla navigazione per il faro, recentemente restaurato ed è noto ai pescatori per il suo fascino!

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Per tutte le informazioni tecniche e logistiche riguardanti l'escurisione Isola di Montecristo e Scoglio d'Africa vi rimando al sito di Toscanaminicrociere, compagnia alla quale ci siamo affidati per questa splendida esperienza.

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