#Discovering Tuscany: MONTE MATANNA


Monte Matanna è il monte più alto delle Apuane meridionali con i suoi 1317 metri e si trova interamente nel comune di Stazzema. Il versante marittimo (nord-ovest), che guarda verso Stazzema, precipita con severe balze rocciose, i versanti verso la Garfagnana e verso il Camaiorese (zona di Grotta all’Onda) sono invece più dolci e rivestiti da prati e da pascoli dove è facile vedere cavalli allo stato brado. La vetta è molto panoramica sulle Panie, sulle Apuane meridionali, sul lago di Massacciucoli, sul mare e sull’Appennino.

Nelle giornate limpide è possibile vedere anche le isole dell’arcipelago toscano e le Alpi Marittime. Inoltre c’è una bella vista sugli abitati di Pomezzana, Farnocchia e Stazzema. Il massiccio del Matanna ha forma triangolare con tre creste panoramiche e facilmente percorribili:
  • la Est-Sud-Est dalla Foce del Pallone per tracce di sentiero segnate prima in rosso e poi in blu  
  • la cresta Sud-Ovest dalla zona di case Toggiano che va ad inserirsi poi sul percorso precedente, il tratto per arrivare in cresta si fa un po’ a caso  
  • il groppone Nord-Ovest dal Callare del Matanna che è la via principale ben segnata di blu e la più panoramica
Ma andiamo con ordine: noi siamo arrivati dalla Garfagnana e lasciata Fabbriche di Vallico procediamo lungo la strada in direzione di Palagnana, e quando arriviamo poco prima di Palagnana, notiamo sulla sinistra un piccolo ponte che scavalca la Turrite di Palagnana: lo attraversiamo seguendo le indicazioni per l’Alto Matanna. Giungiamo quindi a Foce di Bucine dove il campanile della chiesa sbuca proprio sopra il valico: qui svoltiamo a destra e dopo essere passati per Pian d’Orsina finalmente arriviamo all’Alto Matanna, siamo ormai oltre i 1000 metri di altitudine, l'albergo con annesso ristoro e ristorante con prodotti tipici e cucina tradizionale, si trova decisamente in posizione privilegiata: qua passa il sentiero 3 (Palagnana-Foce del Pallone-Foce di Grattaculo), il 5 (Callare del Matanna-Stazzema), il 109 (Foce delle Porchette-Foce di Petrosciana). Qua abbiamo preso un bel panino con prosciutto crudo fatto dai proprietari e pecorino con pane alle patate. Una vera goduria prima di cominciare la salita!

Decidiamo di intraprendere la salita ad anello dalla destra dell'albergo dell'Alta Matanna e ci inerpichiamo subito seguendo il sentiero segnalato sulle rocce arrivando al traliccio della luce ed alla prima croce. Il Matanna si trova desso sulla nostra sinistra. Deviamo per una piccola escursione sulla destra con una salita dolce di erba. La nebbia ancora non c'è e ci godiamo il panorama verde e roccioso delle alpi Apuane, intravedendo fra le vette un triangolo di mare. Torniamo alla croce e procediamo verso la vetta, la salita non è difficile ma impegnativa, il sentiero è abbastanza ripido e si segue una scalinata naturale di rocce. Senza nascondere lafatica arriviamo in vetta!





















 Arrivati in vetta il panorama dovrebbe essere sorprendente ma non per noi! Tutto questo panorama noi non l'abbiamo visto, non perchè non ci sia ma perchè siamo capitati in una giornata calda ma con forte nebbia in vetta, l'escursione è stata comunque molto caratteristica direi, essere completamente avvolti dalla nebbia con visibilità praticamente nulla è una di quelle situazioni dove la forza della natura non la puoi governare e non ti resta che rimanere avvolta dal grigio cercando di non perdere di vista il sentiero, sederti su una roccia a riprendere fiato e renderti conto in che razza di situazione grottesca ma allo stesso tempo adrenalinica ci siamo andati a mettere.

La nebbia fa perdere i punti di riferimento, la discesa non è semplice, l'unico riferimento che abbiamo sono i segni blu sulle rocce da seguire per tornare a valle. La discesa apparte nel primo tratto è davvero dolce, segue tutta la crestafino ad arrivare al cancelletto del maneggio dell'albergo, finalmente forme di vita, la nebbia si è un poco diradata ma i cavalli sono un pò inquieti visto le nuvole che si stanno addensdando. 
E' stata un'esperienza unica che sicuramente ripeteremo magari in un giorno di pieno sole! Partendo dall'Alta Matanna è una bella passeggiata, a tratti impegnativa, da fare con abbigliamento tecnico, è pur sempre un trekking di montagna! 
[.. Attraverso le varie foci si verificarono scambi commerciali fra il versante interno e quello marino; naturalmente insieme alle merci circolavano anche le storie, le leggende, le paure che la montagna spesso misteriosamente rivelava. La tavola degli streghi. Fra tutte le vette delle Alpi Apuane, il monte Matanna è la cima preferita dalle streghe per compiere i loro raduni. I pastori, nelle lunghe notti di veglia ai tiepidi fuochi dei metati, vedevano degli strani lumini in processione sfilare verso la Foce del pallone e raggiungere poi la vetta del Matanna sulla quale arrivavano e dalla quale partivano strisce di fuoco luminose come meteore.Erano streghe e streghi che si recavano lassù per compiere i loro loschi affari, lontano dagli occhi curiosi dell’uomo. A testimonianza di questo possiamo vedere, ancora oggi, una strana roccia a forma di tavola, molto liscia, situata sotto un grande arco naturale. Si trova lungo il sentiero che dal Callare del Matanna va vero il monte Procinto. Le streghe si radunavano intorno a questo tavolo naturale e vi sacrificavano le loro vittime o vi compivano i loro incantesimi. E’ un luogo da evitare la notte perché sembra vi siano alcuni spiriti a guardia di un tesoro favoloso (si parla di un vitello d’oro), che nessuno è mai riuscito a trovare perché è custodito da uno spaventoso fantasma, minaccioso e terrificante, con in mano una falce, che appare ai passanti notturni in prossimità del tesoro nascosto. Capitò ad un uomo di Stazzema, mentre una sera tornava a casa più tardi del solito per essersi fermato a salutare un amico pastore vicino al Callare del Matanna. Scendendo il sentiero che porta al monte Procinto, vide, in lontananza nel buio, un bagliore che rapidamente avanzava. Curioso di sapere che cosa potesse essere, deviò dal sentiero e si arrampicò per l’erta scarpata, ma fu ben presto fermato dalla falce di un essere altissimo che lo rincorse per tutto il sentiero fino ad una marginetta, dove scomparve come una nuvola sciolta dal vento. L’uomo non si voltò più indietro e corse fino a casa giurando di non tornare più sopra l’alpe. Dopo una settimana aveva perso tutti i capelli dallo spavento.- Il Colle Asinaio. Sceso il monte Matanna, nel versante camaiorese, in prossimità di Colle Asinaio esisteva un termine di confine costituito da una roccia sopra la quale vi erano incise quattro croci e l’impronta di un asino che, secondo la leggenda, sarebbe stata opera del demonio..]
- Le leggende delle Alpi Apuane
Paolo Fantozzi 
Edizioni Le Lettere - 


Share:

0 commenti