#Discovering Tuscany: LA VIA DEGLI ACQUEDOTTI

Verde sarà il colore predominante, il rumore dell'acqua vi accompagnerà per gran parte del percorso, l'odore di muschio sarà insistente, sarà un percorso a tratti impegnativo ma vi trasporterà in un altra dimensione, la magia del bosco e dell'acqua renderà il tutto magico, sembrerà di stare in una foresta primordiale, con cascatelle, rocce da scalare e sentieri da percorrere con viste panoramiche. La Via degli Acquedotti collega Pisa a Lucca attraversando il Monte Pisano.
Per questa escursione evitiamo i tratti cittadini e partiamo da Asciano, alle pendici del monte per giungere a Guamo dove comincia l'acquedotto Nottolini che arriva fin dentro le mura di Lucca.
Si parte dalla parte bassa del paese di Asciano, si salgono le stradette del paese, verso la località il Prato, dove si iniziano a scorgere le prese dell’Acquedotto. La salita per il sentiero, talora erto, porta verso Foce Pennecchio. Il primo edificio che si incontra è il Cisternone, interessante edificio che serviva come deposito e controllo delle acque prima che entrassero in città.

 

Si rimonta nel bosco la Valle delle Fonti, incontrando i piccoli edifici di presa in muratura o “bottinelli” e le tubazioni di trasporto, pure inserite entro murature. A circa metà altezza, con una breve deviazione a sinistra si visita il suggestivo sito di Mirteto, una antica comunità religiosa con chiesetta romanica, oggi purtroppo caduta in rovina. La pace e la serenità che si respira in questo angolo di bosco è davvero unica.


Da Foce Pennecchio o della Guardia, un breve e comodo sentiero pianeggiante verso destra porta alla Via Tobler, storico accesso da Agnano all’importante valico di Campo di Croce (617 m), e la si segue attraversando un paio di caratteristiche sassaie o “maoni”. La Via Tobler continua per 2 km abbondanti verso il grande prato di Santallago.



 
Si scende direttamente lungo il sentiero in direzione della piana lucchese: è la Via Calcesana che, dopo aver brevemente toccato una strada forestale, segue dappresso il Rio di Vorno, allietata da cascatelle e piccole rapide. E' qui che ci fermiamo per il pranzo, sulle rive del rio, ci riposiamo cullati dal fruscio delle foglie e dal leggero sciabordio delle acque. Un angolo di foresta che scopriremo essere a due passi dalle prime case di Cima di Vorno. Con 1,6 km di carrozzabile secondaria lungo il Rio Maestro di Vorno, si giunge al centro del simpatico omonimo paese e alla sua maestosa chiesa Parrocchiale.

Situato in una zona rigogliosa e mite, Vorno ha sempre suscitato grande fascino. Per questo motivo il paese è costellato di Ville signorili, residenza estiva di rinomate famiglie lucchesi. Le ville possono essere osservate percorrendo un anello di circa 5 km. Un percorso segnalato che attraversa il paese permettendo di ammirare le bellezze naturali e architettoniche di Vorno e la grande operosità di un paese bagnato da rii e torrenti. La peculiarità di Vorno sta nel particolare tessuto urbanistico delle chiuse e delle ville, formatosi tra il Cinquecento e il Settecento. La chiusa è sempre circondata da muri di pietra grigia e presenta una varietà di spazi ben definiti: il giardino dei fiori e del verde, l’orto, il frutteto, i pergolati, la limonaia, le stalle, le cantine e i magazzini. Al centro della chiusa si trova la villa, che qui mantiene volumetrie ed elementi architettonici piuttosto contenuti. Più elaborati appaiono invece gli accessi alla villa: le cancellate, i pilastri decorati, i bancali in pietra, i viali alberati) e soprattutto il giardino, con le vasche, le fontane, i ninfei, i giochi d’acqua, le piante esotiche, le siepi e le aiole multiformi. Affacciarsi dai muretti, respirare profumi di roseti rigogliosi, sbirciare dalle piccole fessure dei cancelli.. una passeggiata rilassante fra architettura e botanica.




Si prosegue il nostro percorso: la Via di Valle, carrozzabile con scorci altamente panoramici, risale alla località Gallonzora, con 2 km di percorso e dislivello di 150 m. Nei pressi si trova un piccolo Osservatorio astronomico allestito dal Comune di Capannori. Si ridiscende ora verso la pianura, percorrendo un comodo sentiero lungo il Rio di San Quirico incontrando interessanti ed eleganti manufatti, costruiti in laterizio unito alla locale Pietra di Guamo (le cave sono in vicinanza), che l’ architetto Nottolini progettò nei primi decenni del XIX secolo per la captazione, la depurazione e la regimazione delle acque. Il sito è detto “Le Parole d’Oro” da una scritta bronzea presente sulla spalletta di un ponticello. Una carrareccia di fondovalle, con una breve deviazione finale verso sinistra lungo la condotta ricoperta, porta in 1,1 km al cosiddetto Tempietto di Guamo, piccolo edificio circolare in stile neoclassico adibito alla raccolta delle acque e da questo punto inizia la lunga serie di alte snelle colonne dell’ Acquedotto del Nottolini o “archi delle fontane” secondo una dizione popolare, che con percorso rettilineo attraverso la piana, si giungerà alle porte di Lucca.




E come sempre potete consultare la cartina con tutte le tappe per scoprire una Toscana semplice ma di grande effetto fuori dalle rotte più conosciute:

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