CARCIOFI GRATINATI AL FINOCCHIO


La carciofaia della fazenda è entrata in produzione, tondeggianti oppure oblunghi? Grandi o piccoli? Spine o non spine? Il carciofo mi ha sempre affascinata, osannato nelle opere di poeti medievali e contemporanei, sulle tavole degli antichi romani e poi nei banchetti di corte in Francia. Questo è il periodo migliore per gustare i carciofi, ortaggio dalla natura ambivalente, chiuso in un'armatura ma tenero dentro. Già per gli antichi greci la sua nascita sarebbe dovuta al carattere spinoso di una ragazza bellissima, Cynara, di cui si era perdutamente innamorato niente meno che Zeus. Ma il divino dongiovanni, rifiutato dalla scontrosa fanciulla, volle punirla trasformandola nel vegetale tanto gradevole al palato quanto resistente tra le mani. Ecco la leggenda del Cynara Cardunculus Scolymus ( nome botanico ). Che per gli arabi si chiamava alcachofa e che ne amavano il fascino di creatura un po' ninfa un po' guerriero: "Figlia dell'acqua e della terra, la sua abbondanza si offre a chi la sospetta chiusa in un castello di avarizia". Cantava il poeta Ibn al-Talla. 
Il suo gusto dolce e amaro insieme viene esaltato dai semi di finocchio, che regalano una freschezza in bocca unica. La farina di mais dona la croccantezza giusta per un boccone di pura poesia!


" Il Carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,
vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde."
[ODE AL CARCIOFO - Pablo Neruda]

INGREDIENTI 
  • Carciofi
  • Farina di mais
  • semi di finocchio
  • sale e pepe qb
  • Olio extra-vergine di oliva
PROCEDIMENTO

Pulire i carciofi e sbollentarli per una decina di minuti. Tagliarli a metà e disporli su carta forno. Cospargete le metà dei finocchi con la farina di mais e i semi di finocchio, irrorate con olio, sale e pepe. Infornate per 15 min a 180° (forno ventilato).










    Serviti come piccoli bocconcini, sono l'ideale anche come aperitivo finger-food oltre che come contorno sublime.

    Share:

    0 commenti