#Discovering Tuscany: DOGANACCIA - LAGO SCAFFAIOLO


Prima domenica di Primavera, temperature nettamente alte, almeno a valle. Destinazione Doganaccia, nella provincia pistoiese. Nessuna nuvola all'orizzonte e poco vento, giornata perfetta per intraprendere il primo trekking della stagione. Ossigenare la mente e godere di paesaggi mozzafiato che cambiano ad ogni stagione.Per questo nuovo capitolo di #discoveringtuscany vi porto sull'appenino tosco-emiliano, fra il Monte Cimone e il comprensorio del Corno alle Scale. Un trekking da fare in tutte le stagioni!

Siete carichi? Zaino in spalla! Di seguito tutte le indicazioni tecniche per affrontare questo trekking in montagna.



Dal piccolo villaggio di Doganaccia (1547 m), antica dogana del Granducato di Toscana posta al confine con il Ducato di Modena, si segue in salita il sentiero segnato n. 6 CAI/M.P.T. (Montagna Pistoiese Trekking) che porta in circa 50 minuti al Passo della Croce Arcana (1675 m) ove è presente il monumento ai Caduti della Grande Guerra. Dal passo si segue il segnavia 00 CAI - GEA che, aggirando il Monte Spigolino (1827 m), porta al Passo della Calanca (1737 m), si prosegue sul sentiero 00 CAI - GEA tralasciando i sentieri che scendono verso sinistra (versante modenese) e in breve tempo raggiungiamo il Lago Scaffaiolo(1790 m). Il sentiero non è per niente difficile, la gran parte in piano e in questo inizio di primavera gran parte della neve è già scomparsa ma rimangono alcune zone innevate e la mattina a tratti ghiacciate, è quindi necessaria un'attrezzatura adeguata alla camminata in montagna e un pò d'attenzione ma il paesaggio dell'appenino tosco-emiliano vi ripagherà di ogni fatica.





In prossimità del Lago Scaffaiolo sorge il Rifugio CAI "Duca degli Abruzzi", dove potrete rifocillarvi con una polenta da condire come meglio credete: sugo al cinghiale, formaggio o ai funghi o ancora con combinazioni dei vari condimenti. La cornice del lago è magica, noi l'abbiamo trovato ghiacciato ed è stato davvero suggestivo. Camminare sul lago ghiacciato è un'esperienza sensoriale che vi consiglio, sentire in sottofondo il fruscio dell'acqua e il crepitio del ghiaccio che si sta sciogliendo sotto i raggi di sole primaverili.
Il nome del lago sembra derivi da "caffa", termine con cui gli antichi montanari indicavano un avvallamento o una conca. Il lago non ha origine da un ghiacciao ma a causa della natura impermeabile del terreno ed alla scarsa vegetazione circostante, l'acqua piovana e quella proveniente dallo scioglimento delle nevi confluisce nel lago ove si conserva tutto l'anno anche per effetto della temperatura rigida e delle frequenti nebbie che limitano l'evaporazione.In questo punto non manca mai il vento: Boccaccio riporta nei suoi scritti la leggenda che vuole lo scatenarsi di terribili tempeste nella zona ogni volta che si getti una pietra nelle sue acque. Questa leggenda deriva forse dal fatto che la zona è soggetta ad improvvise bufere con venti che raggiungono i 100 km/h.



Tornati al Passo della Calanca sullo stesso sentiero 00 CAI - GEA si scende a sinistra imboccando il sentiero con segnavia n. 66 CAI che, passando sotto il Monte Spigolino ci riporta al poggio della Doganaccia. Il sentiero è più bereve e il paesaggio cambia regalandoci anche la vista di qualche boschetto di conifere.



E come sempre potete consultare la cartina con tutte le tappe per scoprire una Toscana semplice ma di grande effetto fuori dalle rotte più conosciute:

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