#Discovering Tuscany: VAL D'ORCIA - EREMITI ED ACQUE MIRACOLOSE


La primavera è arrivata in tutto il suo splendore, e in tutto il suo splendore si presentano le colline toscane, sali e scendi di gradazioni diverse di verdi, dove svettano cipressi sui crinali e macchie rosse di papaveri in piano. Le terre di Siena e specialmente la Val d'Orcia regalano panorami mozzafiato da cartolina. Sui colli, borghi e monumenti isolati di straordinario fascino sorvegliano boschi di querce, oliveti e i vigneti dove si producono il Brunello Imponente chiude il paesaggio il Monte Amiata, il più alto vulcano spento d’Italia. Il fiume che ha dato il nome alla Val d'Orcia è poco più di un torrentello: l’acqua, naturalmente, non è solo quella dell’Orcia e dei suoi affluenti. A Bagno Vignoni come a Bagni San Filippo, le acque termali che salgono dal cuore del vulcano tornano alla luce con prepotenza, formano concrezioni di rara bellezza, offrono benessere e salute, da millenni, apprezzate fin dal Medioevo e dal Rinascimento le acque termali, ricche di zolfo, calcio e magnesio, curarono illustri personaggi, fra cui Lorenzo il Magnifico. 
Bagni San Filippo è un piccolo paese cresciuto intorno all’antica sorgente termale. Lì varie sorgenti si mescolano alle acque piovane e formano un piccolo torrente chiamato Fosso Bianco per il colore che assume l’acqua, ricca di carbonato di calcio.




L’itinerario è facile, quasi tutto su strade bianche e sentieri di bosco. Il nostro itinerario ha inizio dalla SS2 Cassia in località “la Bisarca”. Qui prendiamo la strada per Abbadia SS. e, subito alla prima curva, si devia a destra inerpicandoci verso il podere i Borracci. Seguendo la stradina di crinale continuiamo a fare quota, con vedute sempre più ampie, fino a raggiungere la strada per Campiglia d’Orcia che noi prenderemo a sinistra fino al piccolo borgo dei Pietrineri. Sulla nostra destra,  all’altezza della bella struttura del Palazzo (Ex Uffici delle miniere, oggi residence per vacanze) inizia una stradina che ci porta alla vecchia miniera di mercurio ed alla zona delle “puzzolaie”. Qui si arriva tramite un sentiero tra il bosco ad uno spiazzo dove fuoriesce vapore ed acqua calda dal sottosuolo (circa un chilometro andata e ritorno). Prima lo sentiamo con il naso (odore di zolfo), la terra sotto i piedi gorgoglia e tra le pietre finalmente si vede ribollire l'acqua. 
Si torna indietro in paese e si prosegue sulla strada asfaltata, poco dopo sulla sinistra inizia un sentiero molto suggestivo che si addentra nel bosco e, costeggiando una serie di grandi massi, va a “sbucare” di fronte alla “grotta” di S. Filippo. Da qui si prende la strada per il paese e poi la deviazione per il “fosso bianco”. Qui proveremo la bontà di queste acque con un pediluvio o con una bella doccia sotto la cascatella della “balena”. Ogni volta lascia stupiti: varie piccole cascatelle e vasche naturali di acqua talora bianca lattiginosa talora celestina e variegate concrezioni calcaree. Fra queste la più suggestiva è senz’altro l’enorme Balena Bianca, così chiamata per la somiglianza che ha con la bocca di una balena .Si consiglia quindi di portare costumi ed asciugamani. Da qui si ritorna in paese e, per la provinciale, in poco tempo al punto di partenza.

E come sempre potete consultare la cartina con tutte le tappe per scoprire una Toscana semplice ma di grande effetto fuori dalle rotte più conosciute:

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